DIO NON MI HA CONDANNATO. E NON LO FACCIO NEMMENO IO
1.”MIO PADRE” conosce la “MIA SANTITÀ”. Devo forse negare la “SUA CONOSCENZA” e credere in quello che la “SUA CONOSCENZA” rende impossibile? Devo forse accettare per vero quello che EGLI proclama falso? O devo credere alla “SUA PAROLA” in merito a “QUELLO” che sono, dal momento che EGLI è il “MIO CREATORE” e l’unico che conosce la vera condizione di “SUO FIGLIO”?
2.PADRE, MI SBAGLIAVO SU ME STESSO, PERCHÉ NON RIUSCIVO A RENDERMI CONTO DELLA FONTE DALLA QUALE SONO VENUTO. IO NON HO LASCIATO QUELLA FONTE PER ENTRARE IN UN CORPO E MORIRE. LA MIA SANTITÀ RIMANE PARTE DI ME, COME IO SONO PARTE DI TE. I MIEI ERRORI SU ME STESSO SONO SOGNI. OGGI LI LASCIO ANDARE. E SONO PRONTO A RICEVERE SOLTANTO LA TUA PAROLA IN MERITO A QUELLO CHE REALMENTE SONO.
Per le istruzioni delle lezioni di questa seconda parte degli Esercizi di “Un Corso in Miracoli” e per il testo sul Perdono fai riferimento alla Lezione 221
Se desideri ricevere le lezioni di “Un Corso in Miracoli” direttamente nella tua casella di posta elettronica, iscriviti qui al servizio https://marinadiwan.com/un-corso-in-miracoli/