IO SONO TURBATO PERCHÉ VEDO QUALCOSA CHE NON C’È
1. Gli esercizi con questa idea sono molto simili ai precedenti. Ancora, per ogni applicazione dell’idea, è necessario citare molto specificatamente sia la forma in cui il turbamento si presenta (rabbia, paura, preoccupazione, depressione, e così via) che la fonte che si percepisce. Per esempio:
SONO ARRABBIATO CON……….. PERCHÉ VEDO QUALCOSA CHE NON C’È
SONO PREOCCUPATO CON…….. PERCHÉ VEDO QUALCOSA CHE NON C’È.
2. È utile applicare l’idea di oggi a qualsiasi cosa sembri turbarti, e può essere usata con profitto per tutta la giornata a tale scopo. Comunque, i tre o quattro periodi di pratica richiesti devono essere preceduti da un minuto circa di ricerca mentale, come in precedenza, per applicare poi l’idea a ciascun pensiero che crea turbamento, scoperto nella fase di ricerca.
3. Di nuovo se senti maggiori resistenze nell’applicare l’idea di oggi verso alcuni pensieri di turbamento rispetto ad altri, ricorda a te stesso i due avvertimenti della lezione precedente:
NON CI SONO PICCOLI TURBAMENTI.
ESSI DISTURBANO TUTTI ALLO STESSO MODO LA PACE DELLA MIA MENTE.
NON POSSO TENERE QUESTA FORMA DII TURBAMENTO E LASCIAR ANDARE LE ALTRE.
AL FINE DI QUESTI ESERCIZI, QUINDI, LE CONSIDERERÒ TUTTE UGUALI.
Per le istruzioni delle lezioni di questa prima parte degli Esercizi di “Un Corso in Miracoli” fai riferimento all’Introduzione che trovi alla Lezione 1
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